“Le tariffe possono e debbono scendere” afferma Rossi, il presidente del’IVASS (l’Autorità di vigilanza che controlla il settore delle assicurazioni). Queste dichiarazioni seguono quelle del Presidente dell’Antitrust, Giovanni Petruzzella, nella sua Relazione annuale.
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Da: la Repubblica del 26 giugno 2013
ASSICURAZIONI AUTO, L’AUTORITA’ ATTACCA: “TARIFFE TROPPO ALTE, E’ UN’INGIUSTIZIA”
La relazione dell’Ivass: pronta un’azione comune con l’Antitrust per sciogliere questo nodo. Nel 2012 i provvedimenti sanzionatori sono stati oltre 5mila, per multe complessive di oltre 50 milioni. Ma il sistema va riformato. Aperti dossier su ristrutturazione Generali e Unipol-FonSai
MILANO – Le tariffe Rc Auto in italia, nettamente più alte di altri Paesi europei, stanno assumendo “una connotazione di ingiustizia grave nella fase di difficoltà un cui molte famiglie italiane versano per effetto della crisi che investe il Paese”. Lo afferma il presidente dell’Ivass, l’Autorità che ha sostituito l’Isvap nel controllo del comparto assicurativo, Salvatore Rossi, nella prima relazione del neonato Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. “Le tariffe possono e debbono scendere”, aggiunge Rossi che preannuncia un’iniziativa comune con l’Antitrust per sciogliere questo nodo.
In questo contesto, l’attività dell’Autorità nei confronti delle compagnie assicurative denota come sia necessario intervenire di frequente perché le società rientrino nei ranghi dell’operare correttamente. Non a caso, i provvedimenti sanzionatori nei confronti delle compagnie assicurative nel 2012 sono stati “numerosissimi”, “oltre 5mila” prevalentemente nell’Rc Auto, a fronte di 31mila reclami, con sanzioni complessive pari a oltre 50 milioni. “La loro efficacia deterrente può essere accresciuta”, ricorda Rossi sottolineando come le sanzioni, a differenza delle banche, colpiscano “le imprese e non le persone fisiche, sicché possono finire con l’essere considerate una mera voce di costo, da scaricare sulle tariffe”. Meglio invece cambiare l’impostazione e una riflessione è in corso ma, ricorda il presidente, ci vorrebbero eventualmente degli interventi legislativi.
Tra le correzioni da apporre ai sistemi normativi, Rossi ha ricordato anche la necessità di metter mano a Solvency 2. “L’Ivass ritiene che l’approccio sotteso a Solvency II sia sostanzialmente corretto. Tuttavia crediamo anche, alla luce degli insegnamenti della crisi finanziaria globale, che alcun correttivi siano necessari” alla direttiva dell’Unione europea che estende la normativa di Basilea II al settore assicurativo. “In particolare, riteniamo che vadano smussati gli effetti indesiderati della volatilità di breve termine dei mercati – continua Rossi – attraverso correzioni del tasso di sconto delle riserve, basate su indicatori europei riferiti alle principali classi di attivi detenuti dalle imprese”.
Per quanto riguarda il mercato italiano, all’interno del quale l’Ivass esercita il controllo su 137 imprese (molte delle quali appartengono a uno dei 33 gruppi, i primi dieci dei quali pesano per i tre quarti del mercato), Rossi ha ripercorso l’attività di vigilanza e i dossier aperti su Generali e sul processo di fusione Unipol-FonSai. “Il gruppo Generali ha avviato un importante processo di ristrutturazione. Compito dell’Ivass è verificare che sia salvaguardata la sana e prudente gestione delle singole imprese coinvolte e del gruppo nel suo complesso”. Al vaglio dell’Istituto anche la seconda fase del progetto di integrazione tra i gruppi Unipol e Fondiaria-Sai. “Oggetto di valutazione è, attraverso una serrata interlocuzione con le compagnie interessate e con altre Autorità, la sussistenza dei requisiti prudenziali in capo alla società che risulterebbe dalla fusione, seguendo il dettato della legge”.
http://www.repubblica.it/economia/2013/06/18/news/antitrust_auto-61326665/
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